Se l’intervento di  settoplastica prevede la correzione delle anomalie anatomiche osteocartilaginee che impediscono una corretta respirazione nasale, come ad esempio la deviazione del setto cartilagineo, l’intervento di rinoplastica, invece, ha come obiettivo quello di migliorare l’aspetto estetico del naso , di renderlo armonico con le altre strutture anatomiche del viso, tenendo in considerazione le relazioni spaziali e le dimensioni che intercorrono tra le strutture facciali, senza stravolgere la fisionomia e rispettando le proporzioni del viso per valorizzarne i lineamenti e l’espressività. Si parla di rinosettoplastica quando si eseguono entrambi gli interventi contestualmente, migliorando, così, sia l’aspetto estetico che respiratorio del naso. E’ auspicabile che venga eseguito da un unico operatore, senza incorrere alla pratica sbagliata, molto diffusa, in cui l’otorinolaringoiatra si occupa della correzione dell’aspetto  respiratorio ed il chirurgo estetico dell a correzione dell’aspetto esterno della piramide nasale. E’ vivamente consigliabile condurre l’atto chirurgico  in anestesia generale,  garantendo  una maggiore sicurezza per il paziente e nello stesso tempo, permettendo  al chirurgo di operare con maggiore facilità. Nel suo approccio chiuso, non sono previsti tagli esterni.  Al termine dell’intervento si procede al tamponamento nasale, lasciato per almeno tre giorni e ad una contenzione esterna realizzata con cerotti e tutore, lasciati per una settimana circa.  Venti   di riposo, successivi allo stamponamento, sono i tempi minimi di recupero, prima di rientrare alle minime attività lavorative.